Agenzia immobiliare: gestione affitti
Il ruolo dell'agenzia
Quante volte ci sentiamo dire: “ma quanto prendete di affitto?” (domanda posta dall’inquilino) oppure “ma chi mi metti dentro?” (domanda posta dal proprietario).
Senza annoiarvi circa le migliaia di sfumature che possono assumere queste domande, il cui senso rimane sempre lo stesso, ci tengo molto a mettere in chiaro alcuni aspetti.
La nostra agenzia ha sempre rivolto particolare attenzione al mercato delle locazioni, tant’è che l’anno scorso, circa il 20% dell’intero fatturato è stato prodotto dall’intermediazione di immobili in affitto, superando quota 50 immobili affittati. Inoltre da anni offriamo un servizio di gestione riservato al proprietario che dall’anno prossimo rinnoveremo totalmente lanciando il nuovo brand “affitto gestito”.
Gli obblighi derivanti dalla sottoscrizione del contratto di locazione riguardano il proprietario (detto locatore) ed il suo inquilino (detto anche conduttore). Il fatto che sia stata l’agenzia immobiliare a mettere in relazione i due soggetti, non fa assumere all’agente immobiliare il ruolo di garante del conduttore né tanto meno il sostituto del proprietario.
Di conseguenza l’agente immobiliare non incamera l’affitto relativo all’immobile né tanto meno l’importo del deposito cauzionale, ma farà da tramite.
Caratteristiche valutate positivamente dal proprietario
Quali sono le caratteristiche richieste dal proprietario per poter valutare positivamente un’eventuale proposta di affitto?
Innanzitutto il contratto di lavoro che è preferibile sia a tempo indeterminato, ma si sa, di questi tempi non è così facile. In caso di contratto a tempo determinato sarà quindi possibile fare un contratto transitorio della durata massima di 18 mesi che non sarà rinnovabile alla scadenza.
In secondo luogo il proprietario valuterà se lo stipendio sarà sufficiente per sostenere il pagamento dell’affitto. Quale parametro utilizzerà? Diciamo che non c’è una vera e propria regola, ma è possibile prendere come riferimento quello che le banche utilizzano da sempre: “la sussistenza del 30%”, ovvero il canone mensile non deve superare il 30% del reddito complessivo.
Se così non fosse è possibile inserire nel contratto la figura del fideiussore (garante) ovvero un altro soggetto con reddito che non avrà l’obbligo di portare la residenza presso l’abitazione affittata e soprattutto non figurerà in nessuna banca dati in caso di una richiesta di finanziamento o mutuo ma che tuttavia risponderà solidalmente in caso di mancato pagamento da parte del conduttore.
Un altro parametro è la composizione del nucleo familiare. Un solo reddito per quattro componenti non sarà sicuramente valutato positivamente a meno che il reddito sia particolarmente elevato.
Conclusione
Il ruolo dell’agente immobiliare è come per la vendita, mettere in relazione le due parti. Offrendo il servizio “affitto gestito” abbiamo particolare interesse che l’inquilino possa avere i migliori requisiti per una locazione serena e duratura.